Nigtguide 7.3.2024
Alessandro Niccoli è nato a S. Miniato nel 1968 ed è un avvocato e scrittore. Da sempre si batte contro le discriminazioni, e in favore dell'ambiente e degli animali; ispirati da questa sua missione di vita sono nati i romanzi “Nafis e i Corridoi colorati” (self-publishing, 2021) e “La Ragazza che abbandonò il Destino” (Porto Seguro Editore, 2023). Il libro d'esordio è “L'Odore delle Rose” (Europa Edizioni, 2019).
“La Ragazza che abbandonò il Destino” è un romanzo di formazione: si racconta infatti il cammino di crescita interiore compiuto da una ragazza di diciassette anni, Safaa, che decide di abbandonare la sua famiglia e la società in cui vive per ristabilire un contatto intimo con la natura, e di viaggiare lontano per conoscere nuovi popoli e culture. A che tipo di lettore è rivolta la tua opera?»
La Ragazza che abbandonò il Destino è un libro che ho iniziato a scrivere d'impulso, partito a ruota dopo la pubblicazione di “Nafis e i Corridoi colorati”, in quanto il personaggio “Safaa” qui fa la sua prima comparsa durante il cammino di ricerca del giovane Nafis; fa il suo ingresso in alcune scene in tre capitoli di questo libro durante esperienze mistiche dei ragazzi nei loro boschi, ove con la sua personalità affascinante cattura l'attenzione di Nafis, dei suoi amici, del lettore, e anche dell'autore. Va da sè che, dopo Nafis, ho sentito il bisogno di approfondire il personaggio e la ricerca che compie, a doppio binario interiore e nell'ambiente, basata sulla riflessione, grazie all'ascolto della natura, sui suoi viaggi e sulla sua disciplina nel suono di uno strumento musicale, un flauto da lei stessa costruito, col quale si esibisce in feste medievali e si mantiene anche da vivere durante il suo viaggio, accumulando qualcosa per i futuri studi. Il libro è rivolto, in primis, ai giovani, in quanto cerca di offrire un'importante chiave di lettura della vita e del percorso di consapevolezza da svolgere sin dall'adolescenza per evitare di compiere errori e intraprendere un corretto cammino attinente alla propria personalità e inclinazioni. E' comunque rivolto anche a persone di ogni età, offrendo la possibilità di aprire gli occhi su inciampi del passato e condotte di vita da evitare per riuscire a cambiare immediatamente il passo.
«Come nel tuo precedente romanzo, “Nafis e i Corridoi colorati”, anche in questo testo vi è una forte impronta ecologista: so che ti batti, sia nel privato che come avvocato, per il rispetto dell'ambiente. Quali sono, secondo te, le azioni che tutti dovremmo compiere per aiutare in questo nobile scopo? La letteratura può avere un ruolo importante nella diffusione della consapevolezza ambientale?»
L'ambiente è la nostra casa, e ogni suo essere è una forma di vita che ha una sua intelligenza, che comunica con gli altri con i suoi mille metodi, cellule, onde e suoni a noi sconosciuti. Siamo abituati a dominare l'ambiente, forse perché posto dalla religione a nostro servizio, noi che siamo esseri molto più giovani di una pianta o di un insetto, una farfalla, i quali hanno uno sviluppo di milioni di anni, a differenza nostra che siamo giovanissimi, e di sicuro loro sopravviveranno alla nostra estinzione autodeterminata, se non cambieremo il nostro modo di agire, di vivere.
Gli alberi e l'aria pulita ci danno vita e ci rinfrancano dalle fatiche quotidiane. Ognuno di noi dovrebbe capire l'importanza e il rispetto dell'ambiente, tutelandolo attraverso il modo di consumare beni, di alimentarsi, di riciclare, di informarsi, di diffondere informazioni e, quindi, una nuova e più pragmatica cultura ambientalista agli altri e soprattutto ai giovani.
Da anni nel mondo anglosassone ha trovato spazio la narrativa ecologista, ancora in embrione nel nostro paese, una branca importante della narrativa che va a divulgare l'idea di natura in ogni suo aspetto, mettendola in relazione tra storia, natura e paesaggio in una letteratura contemporanea divulgativa di enorme importanza nell'impatto culturale.
Nel mondo attuale l'ecologia ha un ruolo ormai principale, è un insieme conoscenze, valori e rappresentazioni che vanno oltre la cultura in senso stretto, ma riguarda la vita in comune dalle scelte politiche, alle strategie di mercato, dai modi individuali di vivere e consumare, sino ai provvedimenti sociali, e all'elaborazione dell'immaginario collettivo. L'importanza delle questioni ambientali portano oggi a fare dell'ecologia un importante contesto di narrazione che la nostra cultura ha l'occasione di elaborare per rappresentarsi. E qui il ruolo della letteratura è fondamentale.
«Dalla tua opera: “Aveva realizzato che viaggiare fortifica i pensieri, riempie di idee, di sogni con gambe forti, ci evita di credere alle televisioni, all'esistenza di una sola cultura, peraltro solo per pochi e solo memorizzata, quella falsa e diffusa cultura che inventa nemici, quelli col velo, quelli con altri poeti, altri canti, altri suoni, uomini umani non umani, per dare una ragione alle nostre battaglie da fare, alle nostre insicurezze. Aveva compreso che viaggiare insegna a dare un saluto a tutti, a resistere, ad accettare gli altri, a conoscere di cosa siamo capaci, a sentirsi parte di una famiglia, oltre ogni frontiera, tradizione e cultura, insegna a pretendere di essere riconosciuti e trattati come esseri umani, senza finire per credere che siamo senza diritti, nati per un solo panorama”. Oltre alle tematiche ambientaliste, in questo romanzo è presente anche un'importante riflessione socio-culturale; quali sono i messaggi che hai voluto trasmettere attraverso la tua storia?»
Un messaggio che è emerso naturale e spontaneamente tra le righe, nella stesura del libro, che si è imposta per due anni in ogni dove, in boschi, in camminate, durante viaggi, traghetti, stretto in un seggiolino di treno in Marocco, di aereo o sul ponte di un traghetto con genti di altre culture, durante una lunga traversata; nell'elaborazione del viaggio di Safaa, il messaggio emerso suggerisce al lettore di poter vedere accanto a sé una ricchezza troppo spesso sottovalutata durante tutto il percorso della propria vita, quella di non fermarsi di fronte alle apparenze e ai luoghi comuni. Ogni donna e uomo da qualunque posto del mondo provenga ha una sua storia, cultura e valori, che porta con sè come unico bagaglio di scambio, offre un suo prezioso modo di risolvere i problemi e di trasmettere la sua forte energia, al di là del denaro. L'incontro con l'altro, il rispetto e l'ascolto è fondamentale per uscire dal nostro ristretto circolo chiuso fatto di mono-cultura dominante, ove crediamo che la nostra sia la più importante di tutte. Accettando l'idea che il pianeta è di tutti, che la circolazione è un diritto, non un'invasione, e che questa idea ci offre la possibilità di confronto e di scambio, pur non viaggiando, potremmo arricchire la nostra esperienza, ed esistenza, il nostro spirito, gioia di vivere, e conoscere ponti da percorrere verso una vita veramente piena e appagante. Questa riflessione ed esperienza nasce in me da lontano, dai tempi dei primi anni universitari e dei primi viaggi in sud america, poi approfondita attraverso il Teatro sociale dell'ass.ne “Tra i Binari” di San Miniato, ove ho potuto constatare inimmaginabili potenzialità espressive e di capacità di trasmettere cultura ed energia all'altro, a noi sconosciute, in persone arrivate qua senza scarpe, dall'altro capo del pianeta. Persone che possono davvero insegnare ad amare la vita, così da farci onorare l'importanza dello scambio, dei ponti, ove queste in cambio, mostrano gioia, dietro una sola mano tesa.
«Safaa è una protagonista eccezionale, che si offre totalmente agli altri, diventando in breve tempo molto cara ai lettori. Vorresti delineare un suo ritratto, per far comprendere la bellezza di questa figura? Quali sono state le fonti di ispirazione per la sua caratterizzazione?»
Non penso di aver ricercato la donna ideale, ma semplicemente una ragazza fragile, che può rappresentare tutti noi, una ragazza che riesce a ribellarsi e a crescere davvero nelle sue arti espressive (la musica) e in una maturità davvero completa, solo grazie alla sua forza di spirito, ai suo valori mai abbandonati, e ad un certo punto con un colpo di reni. Una persona di sesso femminile... perché? Perchè rappresenta gli ultimi; bistrattata e sminuita da secoli, sino ancora ad oggi. Quindi Safaa con la sua energia, con la sua presa di coscienza di dover lottare contro retaggi culturali ancora presenti in un perpetrarsi continuo di tentativi di sopraffazione; quindi riflette sul fatto che non basta far finta di niente e camminare per strada sentendosi libera, per superare quel baratro opprimente, troppo sottovalutato, che spesso annienta i più deboli, senza che possano accorgersene a causa di una cultura dura a morire... occorre un colpo di reni e una maggiore presa di coscienza.
«Nel romanzo, a un certo punto, Safaa incontra Nafis, il protagonista della tua precedente opera. Vuoi raccontarci di cosa parla “Nafis e i Corridoi colorati”?
Nafis è un ragazzo giovane che trova le risposte ai disastri culturali contemporanei, primo tra tutti, quello che porta al disastro climatico; lo fa coinvolgendo il lettore in un incredibile percorso di crescita. mQuesto secolo delinea un quadro realistico sul futuro prossimo dell'umanità e del nostro pianeta e, soprattutto, offre le migliori possibili soluzioni, per ognuno di noi. Nafis si ribella al consumismo, ai pregiudizi, ai luoghi comuni, e ai comportamenti negativi dell'uomo verso l'ambiente e gli animali. Il libro è ambientato in piena Pandemia, nel mezzo della IV rivoluzione tecnologica e di cambiamenti climatici sottovalutati, che ci costringeranno a cambiare, dove e come, viviamo; una vera e propria emergenza di specie. Scopre la rinascita dal ritorno degli animali nei luoghi abitati, e delle acque pulite durante i pochi mesi del lockdown mondiale... sente forte il messaggio della natura.
Apre gli occhi e inizia un cammino di ricerca e ribellione con amici che come lui non ci stanno a vedere aggredito il proprio ambiente da uomini e governanti privi di scrupoli.
La natura e gli animali sono i veri protagonisti del libro.
Il personaggio nasce prima ancora di Greta Tumberg, somiglia molto al fenomeno della ragazzina ribelle, ma offre soluzioni di minor impatto mediatico, tuttavia di grande effetto nel suggerire nei minimi particolari le cose da fare per vivere una vita sana e felice, nella salvaguardia dell'ambiente.
Il viaggio di Nafis riesce ad essere un grande manuale teorico-pratico di sopravvivenza, nella difficile realtà attuale; è Un manifesto di cambiamento e di crescita personale e collettiva per combattere la più grande crisi di valori della storia.
Il libro pur nella forma piacevole di narrazione di un viaggio avvincente, fatto di riflessioni e continue scoperte, è rivolto a tutte e tutti coloro che vogliono dotarsi di coordinate chiare, per tornare ad una qualità della vita naturale e migliore, decodificando i tantissimi errati input culturali, in un dibattito ricco di disinformazione, come è quello sul tema ambientale; rivolto a chi vuole mettersi in gioco per migliorarsi e per vincere una partita impari a tutela della propria persona, cultura e ambiente, contro i signori del carbone e della distruzione.
«Cosa significa per te scrivere e raccontare storie?»
Scrivere, per me è sempre stato una necessità per riflettere e approfondire i problemi e forse un percorso psicologico di crescita, ove la penna ha sempre corso da sola sulle pagine bianche; elemento importante e vitale come camminare e respirare. Il racconto di storie è un modo per cercare di disvelare la realtà sotto un'ottica spesso nascosta, come riuscire a scoprire il lato oscuro della luna, frase importante usata dai Pink Floyd “The dark side of the moon”; un modo per cercare di andare a fondo delle cose, sui sentimenti e sull'amicizia, per riflettere e, così, riuscire a vivere al meglio, senza buttare via il nostro tempo.
«Sei già a lavoro su un nuovo progetto letterario? Pensi che incontreremo ancora, nei tuoi prossimi lavori, i personaggi di Safaa e di Nafis?»
Penso proprio che i due ragazzi faranno ancora parlare di sé. Hanno troppa energia e troppe cose da fare... ora che hanno raggiunto i loro punti fermi. Per il momento sto ridefinendo la II edizione di Nafis, in una versione un pò più alleggerita dai dati scientifici, per i ragazzi, lasciando più spazio alle esperienze di Nafis con gli amici; libro che comunque, nella sua versione originale, per il linguaggio giovanile adottato dal protagonista, strumento utile per trasmettere i suoi contenuti ai ragazzi, ha trovato riscontro in una III liceo di Caserta (è stato fatto leggere per l'estate, con un test sui contenuti in ottobre), ed è stato dato come testo da leggere per l'esame di Stato di III media nel 2022 in una locale scuola di San Miniato, come tema di esame sul “sogno",
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