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Didascalia

Safaa non aveva mai pensato di viaggiare, ma inaspettatamente intorno ai 17 anni dovette prendere una grande decisione per la sua vita, quella di andare via. 

Per troppo tempo aveva fatto finta di credere alla bontà di persone che fingevano. 

Nonostante ciò lei le spaventava, perché diceva le cose nel modo più vero che conosceva… e provocava gelosia, invidia e ostilità, pur se celate con subdoli stratagemmi.

Partiva con la sua cavalla Quercia, per boschi e antichi e isolati Borghi, dove col suo flauto traverso faceva ballare e sognare le persone in feste medievali uniche; con ciò riusciva a fermare il tempo, lontano dalle consuetudini e credenze del suo ambiente sociale, vivere finalmente l’espressione di sé stessa e affinare il suo talento. 

La sua dipartita capitò quasi per caso, dettata da un evento imprevedibile che le fece prendere la decisione in modo spontaneo. 

Se ne andò di casa all’improvviso grazie ad un uno scherzo di un destino scritto per lei da terze persone. Sceglie di cambiare il suo nome in un nome diffuso nel mondo arabo: “Safaa”; lo scelse perché le piaceva molto l’assonanza, ma anche perché significava: “purezza, contraria al dispiacere, libera da ciò che turba”.

Il suo viaggio prosegue in Marocco, con i suoi amici Nafis e Khalil, ove cerca, in questo mondo nuovo, un punto di arrivo, una soluzione ai turbamenti subiti nel suo passato, ai turbamenti dovuti all’abbandono di alcuni affetti come quello della sua cara nonna materna e dell’amica Nadine, che erano parte integrante di lei. Cercava un posto ideale dove fermarsi, per collegare sè stessa con la propria creatività… ci stava riuscendo, ma qualcosa le sfuggiva di mano e un velo di tristezza la perseguitava. 

Forse Safaa riuscirà a trovare tutte le risposte su sé stessa e sul suo futuro, grazie ad un viaggio che la rapisce completamente, in una natura incontaminata popolata da gabbiani, fenicotteri rosa e dromedari, in esperienze di sopravvivenza e di abbandono, in dialoghi con ragazze e ragazzi di altre millenarie culture…

alle porte del Sahara. 

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La Ragazza che abbandonò il Destino:
“Penso che giunti a questo punto, in questo luogo, ci sia stata offerta l’opportunità di partire nuovamente per una nuova strada, un salto di qualità, un diverso modo di vivere il presente, più attenti alla luce, ai minuti che passano, ai cicli della natura, alla sua bellezza. Nient’altro, nessun altro pensiero, nessun altro problema di carattere materiale, questi non dovranno mai prendere il sopravvento, basta solo non preoccuparsi di possedere più cose del necessario”.

 

Alessandro Niccoli

Alessandro Niccoli è nato il 2 gennaio 1968 a San Miniato (PI). Avvocato dal 2004. Si batte  in favore dell’ambiente e della difesa degli animali. Nel 2013 ha vinto un premio speciale in un concorso letterario nazionale col racconto “Camminando, il tuo spirito sognai” pubblicato in un volume (raccolta di racconti) da Del Buccia editore, poi inserito nel suo I libro anno 2019 “L’odore delle Rose” (riedizione autopubblicata nel 2022). Ha pubblicato nel 2021 “Nafis e i Corridoi colorati” (che ha riscosso notevoli riconoscimenti e tradotto in inglese e spagnolo, scalando le classifiche di Amazon); Trattasi di una grande avventura di crescita, ai tempi del Covid, di un adolescente ambientalista, che decide di cambiare tutto per se stesso e per il pianeta. Qui, in più scene dell'avventura, compare il personaggio trainante dell'ultima grande fatica: "La Ragazza che abbandonò il destino"

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